Vorrei continuare ad analizzare la storia di questi bei 50ini partendo proprio dai successi di Parlotti nel campionato italiano.
Arrivano questi 50ini da un mondo sconosciuto e con il loro bel telaio di lamiera stampata e un assurdo parafango anteriore e ...vincono cacchio.
Allora noi italiani replichiamo subito con un telaio NCR preso pari-pari da ...e montiamo il loro motore, e dove arriviamo?Amici sveglia il rinascimento è passato da un pezzo, sara' anche bello questo nuovo Tomos , ma di originale non ha proprio niente .
Intanto i nostri amici dell'est preparano un monoscocca in vetroresina , come dire noi andiamo per la nostra strada , bravissimi, moto stupenda e innovativa, sono pronti per il mondiale, ma purtroppo viene a mancare il pilota , il grande Parlotti, e tutto viene messo in naftalina.
Il reparto corse non si ferma e tanto per rimanere allenati sviluppano nuovi telai monoscocca per poi preparare nel 1975 una nuova moto con telaio in tubi dal disegno non convenzionale ,continuano a non prendere in considerazione il lavoro italico, vogliono un prodotto tutto loro, esclusivo con un motore aspirato per il primo modello, in seguito diventera' a disco rotante nel 1977.
Questo team è fantastico, avranno pure la loro brava pompa da bicicletta per gonfiare le gomme , ma sono da invidiare, bravi ,il mio ricordo ,al pari del Binassi Piero che produce testimonianza tutta da vedere, è ancora vivo e tutte le volte che ci penso quel telaio scatolato mi sembra sempre piu' bello, anzi dirò di piu' penso che i Kreidler stradali che tanto mi affascinano, mi piacciono perche' in fondo il loro stesso telaio in lamiera dal disegno simile inconsciamente mi ricorda proprio quello del Tomos.
Osservate il telaio Kreidler.
Potrei benissimo fare un Tomos D6!!