Il termine "Replica" nel nostro campo non era particolarmente in uso finché non è stata utilizzato estesamente nel mondo anglosassone (si scrive come in italiano), soprattutto dalle case d'asta quando hanno cominciato a ospitare ricostruzioni o riproduzioni di moto famose.
In italiano significa, oltre altri utilizzi, l'eseguire di nuovo qualcosa, che sia una piece teatrale, una scultura o, per estensione, una qualsiasi cosa già fatta dalla stessa persona o autore. Fra l'altro non è garantita neanche l'identicità assoluta della "replica", come è facile immaginare, essendo azioni non eseguite da una macchina, ma dall'uomo.
Sinonimi di replica possono essere, ma con sfumature diverse (l'italiano è una lingua ricchissima): ripetizione, riproduzione, copia.
Nel nostro caso, in presenza di un lavoro particolarmente ben fatto (non dall'autore originario) tanto da non riconoscere l'originale dalla copia, è facile scivolare sul "falso", quando non si dichiara la "copia".
Gli esempi fatti da Marcello e Fabio relativamente alla Motorella Benelli e ai biplani d'epoca, ci permettono entrambi di evitare il termine "replica" in quanto per la prima sarebbe solo una prosecuzione della produzione originaria, mentre per i secondi sono delle riproduzioni "abbastanza" fedeli dei velivoli originari.
La Guzzi V8, rifatta da zero con la partecipazione del suo autore e con gli stessi disegni originali è l'unica che potremmo considerare una vera replica.
Ancora più vicini a noi, i telai PCB di Pasotti non ci siamo mai sognati di chiamarli "repliche" ma sempre PCB e basta, dato anche il fatto che la numerazione progressiva conferma una prosecuzione di tiratura ... Le moto complete che utilizzano questo telaio (realizzate oggi) sono invece delle riproduzioni, a meno che non siano completamente realizzate con componenti d'epoca effettivamente usati anche su quei telai all'epoca; in questo caso le chiamerei "ricostruzioni".
Si potrebbe continuare ancora, ma con risultati dubbi. In inglese troveremmo sempre il termine "replica" su moto dubbie e anche noi avremmo sempre delle difficoltà su come definire esattamente le varie interpretazioni sui lavori che si vedono in giro.
Lasciamo al collezionismo e ai collezionisti la libertà di "giocare" più o meno in buona fede con i termini e, se vogliamo, per quanto ci riguarda, cerchiamo di utilizzare (io per primo) il termine più confacente a ciò che mettiamo insieme.
Quindi, se mai ci fosse il rischio di cadere polemiche sterili, e vista la disamina dei termini più appropriati per ogni nuova realizzazione, mi premurerò di evitare la parola "replica" per il Derbi RAN del '72, che è effettivamente solo una "riproduzione parziale".
L'obiettivo di questa discussione poteva anche essere individuato come un tentativo di sensibilizzare tutti gli iscritti e i semplici curiosi sull'importanza di usare componenti coevi nell'intera realizzazione (eventualmente con qualche concessione dovuta alla sicurezza). Se non è stato raggiunto (poche "repliche" ...
), resta sempre il Forum con i suoi "vecchi" piloti e meccanici a cercare di indirizzare nel giusto chi non ha vissuto dall'interno l'irripetibili epopea della 50cc.
L'importante è che dopo la richiesta di commenti e consigli non si continui a fare le cose a casaccio come qualche volta (troppe) accade ...
Maurizio
Edited by Gatto Silvestro53 - 22/3/2017, 17:51