Progressi entusiasmanti per quasi due mesi, poi stabilizzazione, mi stava bene così... fatto sta che, da Natale in qua, il peggioramento è stato costante e sempre più evidente, fino alla ricomparsa di tutti i sintomi e, credo, anche di nuovi e peggiori (piedi completamente immobili, mano destra "ingessata", tempo di mantenimento della stazione eretta 3-4 secondi. Con doppio appoggio!).
Martedì ho fatto l'ecodoppler di controllo, a Catania, il doc si è messo le mani nei capelli: "Punto & accapo, tutto da rifare, sei esattamente come la prima volta che ti ho visto: doppio reflusso, destra e sinistra, urge flebografia". In sintesi, le vene si sono richiuse, entrambe le giugulari presentano stenosi e inversione del flusso.
Oh, Zamboni aveva già dichiarato nei suoi studi un indice di recidiva del 47%, non sono stato nè fortunato nè sfortunato, rientro pienamente nella media di 1 riotturato su 2. Ovviamente, al comprensibile disappunto per aver visto svanire piano piano gli enormi miglioramenti dei 2 mesi precedenti, è subentrato un vero sollievo nell'apprenderne il motivo: se il malato peggiora, è perchè le vene si sono richiuse, garantito e questa è la miglior prova della stretta correlazione fra le due patologie: vene aperte, bestia ferma; vene chiuse, bestia morde. Sarebbe stato tragico il contrario, recrudescenza dei sintomi con vene ancora aperte, lì cosa avrei potuto fare? Solito litro di cortisone in vena, alla faccia delle ossa, già prossime alla polverizzazione? Così invece c'è una ragione e pure la soluzione: si rifà l'intervento! Sono già in lista per fine marzo-aprile, per i recidivi (finora, siamo 4 dei 30 trattati a Catania) in genere il 2° trattamento è definitivo, sono rarissimi i casi di pazienti trattati 3 volte. Rispetto a chi da oltre un anno si sbatte per avere almeno il doppler, continuo a sentirmi fortunato: sono approdato all'intervento prima di migliaia di altri, ne ho toccato con mano i benefici, ho assaporato il brivido della ritappatura e ho una corsia preferenziale per il 2° intervento, quando la fila arriva a settembre! Però mi frullano in testa 1000 dubbi! Se la rifaccio, rimiglioro, poi ripeggioro, perchè ste ka di vene sono di gomma e non ne vogliono sapere di restare aperte, che si fa? Ogni trattamento è un bombardamento di radiazioni, tipo una TAC, dura un'ora abbondante e ci vogliono mesi per smaltirle, senza parlare del liquido di contrasto (gadolinio), che è veleno puro!
E, al di là del rischio rx, come la mettiamo se, fra un anno o due, saranno disponibili nuove tecniche, nuovi materiali, tipo gli stent venosi e mi dovessero dire che ormai le mie vene, sfiancate da due PTA, non sono più operabili? Insomma, una carta me la sono giocata ed è andata bene, finchè è durata. La seconda me la dovrei giocare al più presto, prima che i regressi diventino permanenti, ma con l'incognita di cosa potrebbe succedere dopo... bel dilemma, siamo in una fase così pionieristica che nessuno possiede dati di osservazioni a lunga scadenza, ognuno che si opera è consapevole di fare da cavia, a beneficio di chi ha il tempo di aspettare: ho appena consigliato ad una giovanissima figlia di amici (21 anni!) di rinviare l'intervento, fissatole per i primi di marzo, visto che lei, diagnosticata 2 anni fa, non ha nessun deficit e può permettersi di attendere nuovi risultati scientifici che invece io e sua zia (visto che c'è familiarità?) non possiamo aspettare! Questo è solo l'ennesimo capitombolo, ci siamo abituati all'andamento a fisarmonica, oggi è peggio di ieri e meglio di domani, con qualche intervallo e qualche recupero... Grazie a tutti per l'attenzione ed il sostegno, mi date una forza grandissima!