Il primo vero tubone è stato..

Ciao,

Edited by faidatebis - 18/11/2017, 12:38

Suppongo che l'elemento ammortizzante sia un elastomero, d'altronde quel cinematismo non può permettere delle escursioni elevate.
La soluzione in effetti è inusuale in quanto a mio avviso poco stabile, ma decisamente più economica e facile da realizzare, basta modificare due forcelle da bici.
Quando negli anni 90 uscirono le prime mountain bike con forcella ammortizzata, furono sperimentate le soluzioni più bizzarre per far fronte alle esigenze di leggerezza, ci furono dei prototipi svizzeri che avevano quel tipo di sospensione e vinsero pure il mondiale di discesa contro le pesanti forcelle telescopiche, anzi dopo adottarono lo stesso sistema anche al posteriore.

X Faidatebis, ma è una classifica che hai fatto tu? perchè a mio avviso questi non sono dei tuboni.
Daniele

Chi la detto che i "tuboni" devo avere il tubo/serbatoio a sezione rotonda ?
Sotto l'aspetto della robustezza, inoltre, non è la sezione migliore per resistere alle maggiori sollecitazioni a cui sono sottoposti.

Comunque di "antesignani" risalenti agli anni 40/50 io ne conosco almeno altri 20 a contendersi il primato !!!..

Per me per definizione i tuboni sono proprio quelli che per telaio hanno un tubo che funge da serbatoio. E' chiaro che la definizione è approssimativa e che con una visione elastica questo tubo potrebbe essere realizzato in lamiera stampata a sezione variabile e quant'altro, però per me non sono dei tuboni.
Il discorso che fa Faidatebis si potrebbe anche condividere in quanto si riferisce più alla linea estetica che a scelte tecnologiche precise, però a mio avviso assumendo una certa elasticità sulla definizione del tubone si rischia di fare un calderone.


e che c'entra? e come dire che negli spaghetti alla carbonara ci metto le tagliatelle perchè mi piacciono di più

P.S: gli spaghetti alla carbonara li faccio con gli spaghetti

sono entrambi molto belli, soprattutto il secondo che non avevo mai visto.

Chiaramente il termine tubone non si trova sul vocabolario, quindi ognuno può interpretarlo. In effetti il serbatoio è ricavato nel telaio, non ci piove. Anche sul Lem Bicimoto è così...

Normalmente per tuboni io intendo quelli (più o meno tutti uguali) costriuti tra la fine degli anni 60 e i primi anni 90 (College, Fifty, Califfoni, Cicloni e chi più ne ha più ne metta), che oltre ad avere il serbatoio interno al telaio avevano anche ben precise caratteristiche estetiche, che non ravviso nei modelli sopra esposti. Ecco i tuboni sono quelli, almeno secondo l'interpretazione più diffusa.

Quindi anche per me i due ciclomotori mostrati sopra sono ben altra cosa. Ma come dicevo... l'unica cosa su cui siamo tutti d'accordo è che sono davvero belli, vero ?

... che quando si sgranava buttavi via tutto il motorino

I tuboni sono prevalentemente con telaio a sezione tonda. Le uniche variazioni che si ricordano sono quelle della sezione ovale dei Peripoli Oxford dalla seconda metà degli anni 80 in avanti, ripresa da alcuni assemblatori che compravano gli stessi telai e li riallestivano ( una piccola serie di Ancillotti più di cui ho notizia ma non ne ho mai visto uno, chi lo avvistasse è pregato di farmelo sapere perchè mi manca ), i Gringo e i Lem Formula, l'Aprilia Filo.

Esempio diverso è il telaio a sezione quadrata ( o rettangolare ) del FBM Archimede del 1968. In questo caso non fu una vera e propria variazione sul tema, ma si trattò di un progetto parallelo a quello del tubone a sezione tonda, che successivamente non ebbe alcun seguito. Questo, per caratteristiche e proporzioni lo accomuno ai tuboni tradizionali. Ma è una mia "simpatia"... il Lem Bicimoto non lo classifico da nessuna parte, era solo una bici col motore, un tempo molti le producevano, ma ben pochi li vendevano

in effetti non ne ho mai visti altri, oltre a quello giallo visto sul forum... Però mi sembra di aver letto un articolo su un giornale che parlava di "discreta diffusione"...

Si trattava di un articolo della rivista del settore Epocauto. L'ho citato nella discussione che riguarda proprio quel modello, se la ritrovo vedo di che numero si trattava e chi è l'autore. Io nel 68 (quando si produceva l'Archimede) non ero ancora nato, e dalle mie parti certe marche non erano assolutamente in commercio. Ribadisco di non averne mai visti altri nemmeno su internet, quindi lo reputo fino a prova contraria un modello poco diffuso. A meno che non siano stati tutti rottamati, ma è statisticamente improbabile. Ad esempio un modello di tubone che reputo poco diffuso è l'UFO X1, ma navigando su internet (ultimamente anche in modo poco assiduo), oltre al mio ne ho visti solo altri due, di cui uno completo e uno allo stato di relitto (telaio nuod e senza documenti). L'Archimede nemmeno quelli...

... ecco si tratta del numero 12/2013 di EpocAuto, che ha fatto un servizio specifico su questa marca... Non ci sono foto, ma dalla sescrizione non si può sbagliare, e dice che esisteva in versione 3 e 4 marce, quindi se non è una informazione campata per aria possiamo dire che è presumibile ne abbiano prodotti almeno due, eheheh

Ho capito anche chi è l'autore dell'articolo. ... E' un profondissimo conoscitore del settore, forse il più competente in Italia. Ecco qualcuna delle sue moto ( nemmeno la metà della collezione .....

Sapessi quante fesserie scrivo io sui forum

Hai ragione... vedremo, se capita di vedere un Archimede in vendita spero di trovarlo io a prezzo abbordabile, comunque, è un modello molto particolare che ben si inserisce a mio parere nella mia collezione di tuboni

ci tengo a precisare... non ho fatto una citazione letterale di quanto scritto nell'articolo perchè non ho il giornale davanti. Mi ricordo che esprimeva un concetto di quel genere ma il termine "discreta diffusione" o simili lo posso confermare domani aprendo il giornale di cui parlavo...