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| CITAZIONE (silvestro53 @ 29/1/2009, 14:11) Quei freni non li ha usati nessuno di noi se non sulle biciclette e, come già ha anticipato Perruche hanno uno schema più favorevole rispetto ai più moderni dischi. Sui materiali dei "tacchetti" che lavoravano direttamente sul cerchio in alluminio forse ci sa dire qualcosa Alessandro che queste moto le ama come pochi. Da notare che i "V brake" come si chiama questo schema sono comparsi molto tardi sulle biciclette e, guarda caso, introdotti da una casa giapponese, la Shimano. Maurizio Purtroppo non so nulla sui materiali dei tacchetti.Il concetto è validissimo,è come avere un enorme disco che pero' non ha nessuna influenza sull'effetto giroscopico della ruota ne' sulla massa della moto.Di contro è difficilissimo avere un funzionamento omogeneo perchè i fianchi del cerchio dovrebbero essere perfettamente piani e complanari senza nessuna imperfezione tipo saldatura che normalmente sui cerchi a raggi nostrani è presente. Immagino che oggi questi problemi sarebbero facilmente superabili,ad esempio con una lavorazione dei fianchi di macchina utensile,ed anche la "pinza" potrebbe essere realizzata in modo razionale.Ma secondo me il motivo per cui non ha avuto seguito e non è mai stato replicato da altri,è che il cerchio,soprattutto se a raggi, subisce delle flessioni non indifferenti durante le varie sollecitazioni a cui è sottoposto l'insieme ruota-forcella di una moto,a cui consegue un contatto incostante e irregolare tra le superfici d'attrito.Anche i dischi,in misura minore per il loro minore diametro,hanno un problema analogo:flettendosi rispetto all'asse ruota scostano le pasticche all'esterno compromettendo la successiva frenata,ed infatti oggi,per questo motivo, sono tutti flottanti.Ma il cerchio non puo' essere flottante (ci mancherebbe altro!).
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