La moto la comperammo nel '70 da Salvatore Mangione. Ricordo che la consegna sarebbe dovuta avvenire presso l'autodromo di Vallelunga, dove l'avrei dovuta provare prima del ritiro.
Arrivammo puntuali con casco, tuta, guanti e stivaletti, il tutto indossato soltanto al momento dell'acquisto per provare le misure giuste, quando dal rettilineo prima dell'ingresso dell'autodromo vedemmo un missile rosso venire verso di noi... Era Salvatore che stava provando l'Aletta.
Quel giorno non potemmo ritirare la moto perchè c'erano problemi di carburazione che non si riuscivano a risolvere e il buon Mangione disse queste testuali parole:" Ve devo dà na moto prfetta, perchè quanno la gente parla de me, vojo che me benedice e non che me maledice...". Comunque ritirammo la moto la settimana successiva dopo che aveva sostituito il cilindro.
Quella che presi era una prima versione, con il carburatore da 27, la marmitta non stampata, con lo spillo da 16, il cilindro senza travasi aggiuntivi e il cambio di tipo "A". Ma era la mia prima moto da corsa e andava fortissimo! Nel '70 feci soltanto gare in salita e la prima fu la Ballabio-Piani Resinelli, insieme all'amico Jack51 con il Guazzoni, e arrivai 10°. La seconda gara fu quella di casa, la Frascati-Tuscolo, e qui arrivai secondo... Quell'anno vinsi il campionato interregionale della montagna e arrivai 4° al campionato italiano della montagna.
Nel '71 iniziai anche a fare gare in circuito.
Poi arrivò l'aggiornamento con il cilindro con i travasi supplementari, il carburatore da 30, la frizione in similoro, l'accensione elettronica, la marmitta stampata più voluminosa con lo spillo da 18 e montai il cambio di tipo "B".
Ora ne sto restaurando una e vi posso garantire che per me non è una moto, ma la macchina del tempo...