[QUOTE=-alluminio-,18/2/2013, 10:56 ?t=64958573&st=15#entry527233900]
CITAZIONE (motom5marce @ 17/2/2013, 11:25)
CITAZIONE (-alluminio- @ 14/2/2013, 16:58)
Invece, visto che hai fatto il modello, perchè non realizzi una cosa diversa, alla quale stavo pensando da tempo senza però trovare il tempo, perchè non realizzi un cilindro tutto in alluminio sul quale fare il riporto in nikel-silicio sul quale adattare e montare un pistone di medie dimensioni moderno nato per cilindro al nikel-silicio?
Intanto premetto che quello di "truccare" i motorini e' un gioco, un passatempo per persone ormai "grandi" che si divertono piu' a realizzare e mettere a punto queste trasformazioni che a vedere S. Remo, per la gioia di mogli/consorti...
Il modello che sto preparando, l'ho fatto con questo spirito (fai da te spinto) che per vincere contro amici/rivali, a me piace il percorso piu' che la meta, meglio se condiviso con altre persone appassionate con cui confrontarsi.
E ti ringrazio per i consigli sugli spessori del carter e sulla "dritta" delle canne Honda 350 Four, il cilindro che costruiro' sara' interamente in alluminio, avra' il vuoto per la canna diametro 35, volendo posso farlo 40 mm., nulla vieta di tornirlo e prepararlo per avere un trattamento al Nikel Silicio invece che allargare ulteriormente per inserire una canna in ghisa, diciamo che la base e' comune o servono piccole midifiche quantificabili in poche ore lavoro.
Sarebbe interessante invece raccogliere informazioni su possibili pistoni alternativi rispetto i rari e carissimi pistoni maggiorati Motom/Asso, esistono i Gol, in vendita ai mercatini e su Ebay, mi dicono pero' che sono molto pesanti, in pratica la fusione e' comune per tutte le misure, il 39 sara' piu leggero avendo le pareti sottili, il 46 pesante avendole grosse.
Alternative?
Con i miei conoscenti si guardava con interesse i pistoni per Morini Corsarino, ben fatti, si trovano molte maggiorazioni, economici, peccato il diametro dello spinotto troppo grosso.
Che altro offre il mercato ad appassionati in vena di revival?
Qualche trucco/esperienza acquisito negli anni sarebbe gradito, chi sa parli...
Altro punto le camme, tutti le hanno nessuno le vende, quelle buone, nemmeno fosse un diamante da tenere per i nipoti...
Possibile che nel paese delle repliche, dove tutto si riproduce e si vende non ci sia nessuno che ha delle camme prestanti in catalogo?
Ormai sono passati 50 anni dai fasti Motom in cui i piloti vincevano con queste macchinette le gare in salita, ma le camme utilizzate sono ancora coperte da segreto di stato, penso che se uno le mette in produzione qualche decina di esemplari riesca a venderne, non capisco...
Tanto poi le usiamo per fare il giro dell'isolato...
Non e' una critica a nessuno ma un punto di riflessione.
Avanti Motom!
dici: ...sara' interamente in alluminio, avra' il vuoto per la canna diametro 35, volendo posso farlo 40 mm.
Forse hai sbagliato a scrivere, se il pistone dovrà essere grande tipo da 46, più la canna, 35 o 40 mi smbra davvero poco, mentre la storia del cilindro con riporto in nikel-silicio, come già detto, m'intriga tanto.
Per quanto riguarda i pistoni, ti confermo che i Gol sono da scartare, proprio per i motivi che hai detto, restano quelli del Corsarino, ma a parte lo spinotto e qualche misura che non corrisponde ma è ovviabile, resta il fatto che anche questi sono molto pesanti rspetto a quelli per Motom, per altro i pistoni Asso per Motom non arrivavano molto in alto con le misure, credo fino a 43 o 44, solo i Dinamin si spingevano a misure spropositate come prima ti dicevo, è vero che i Dinamin sono di qualità più scadente rispetto agli Asso e all'epoca si cercava di evitarli, ma quanto a peso e dimnsioni sono ok e visto che al massimo si fa un giro in cortile o una sfilata storica, ci può pure stare un Dinamin, in modo da accorciare lavoro, quelli grossi non si trovano ad ogni angolo, ma può capitare più facilmente, mentre per adottare un pistone moderno, non ho ancora fatto le dovute ricerche, ma nel farle, bisogna tenere conto del tipo di fabbricazione, cioè se è costruito per canna in ghisa, per canna in alluminio con riporto e in fine se è per raffreddamento ad aria o ad acqua, tutte queste particolarità determinano differenze costruttive, il non rispettare la compatibilità, potrebbe creare seri problemi.
I trucchi per l'elaborazione, sono quelli comuni a tutti i motori 4 tempi e ognuno in funzione delle sue possibilità le realizza, ci possono essere problemi prticolari, come quello che ti ho descritto riguardo all'allargameto del carter motore e se leggedoti mi viene in mente altro, non mancherò di fartelo presente.
Per quanto riguarda le camme io non credo che ci siano particolari problemi, nel senso che in giro ai mercatini e/o da specialisti vari di tano in tanto se ne trovano.
Le camme speciali che esistevano all'epoca erano quelle contrassegnate C e C2, per quanto riguarda quelle con le quali correva la squadra Motom ufficiale, se erano diverse da quelle citate, io non ne so nulla e sicuramente nel passato non è stato dato di sapere, per altro considera che per ironia della sorte o per sfiga + o - tutte le maestranze che avevano a che fare con i Motom ufficiali, sono morti, qualcuno dirà che c'è ancora Locati e qualche pilota uffciale che interpellato personalmente non ricorda nulla, ma lui non era un dipendente Motom, era si vicino al reparto corse, con il quale collaborava strettamente, ma sempre da esterno e ho avuto modo di constatare personalmente che in certi casi e per cose molto specifiche, la sua memoria ha dei buchi, visto che non voglio pensare che ci fa...
Resta da dire che una miriade di piloti correva su Motom nelle gare regionali e nel campionato della montagna, qui da me a Catania ce n'erano tanti, alcuni ancora vivi e con le mani unte, si correva la Catania-Etna valida per il campionato italiano, ma tutta questa gente correva con motori preparati in officina e senza pezzi ufficiali, le camme le riempivano mediante saldatura e le riprofilavano loro alla mola da banco facendo mille prove e mai una camma veniva uguale all'altra, poi cementazione o nitrurazione, neanche a parlarne, dovevano durare una o al massimo 2 corse, spesso clandestine, ho visto di queste camme già ad occhio mostruose e non sono riuscito ancora ad averne, ma erano dedicate strettamente al motore per il quale erano state costruite, anche se ad averle si trova sempre il modo di adattarle.
In fine, le camme C e C2 che si trovano in giro, spesso sono camme normali riprofilate, poche sono quelle ricopiate fedemente dalle originali, io ho un mio fornitore che le ha replicate e che non si trova ne in internet ne ai mercatini, per altro non so se le ha finite, posso provare a sentirlo e se mi autorizza a girarti il suo recapito telefonico, poi se nasce una richiesta anche da parte di altri,di sicuro le rifa.
Quanto a copiare le C e le C2, non posso dare indicazioni più di quelle generiche, perchè non mi va di fare concorrenza a cim le vende, perchè ormai da tanti anni è un caro amico, si può sempre comprare da lui, per altro per copiare una camma, ci vuole l'originale, senza il quale necessita un infinito numero di misure delle rampe.
CITAZIONE (casabis @ 18/2/2013, 16:06)
Non è assolutamente una critica, anzi lavoro fatto benissimo, ma un MSDS con avviamento a strappo...............
Cordialmente
C'è da dire che le moto MSDS dell'epoca, proprio per il fatto che erano derivate dalla serie, avevano l'obbigo di portare il sistema di avviamento più o meno originale, aggiungo che in alcuni anni anche le moto GP hanno avuto quest'obbligo, basta vedere la prima serie dell'Aermacchi 125 Ala d'oro che aveva una leva tutta piegata e bassa, per via della carena, che rendeva impossibile l'avviamento che avveniva sempre a spinta, ma il regolamento era soddisfatto.
Nel Motom Monza proprio derivato dalla serie, non si poteva utilizzare in nessun modo l'avviamento a pedali e neanche quello a pedivella, perchè lo spazio e i relativi punti di attacco sono stati usati per alloggiare il preselettore esterno del cambio, visto che dentro il motore, per via del cambio a 5 rapporti, non ci sta più neanche uno spillo, così hanno pensato bene di montare l'avviamento originale della Motozappa, in modo da soddisfare il regolamento, la storia poi ci insegna che non è servito a nulla, visto che non è andato oltre la produzione di due esemplari/prototipi.
Comunque, anche se l'avviamento a laccio è perfettamente funzionante, io il mio Monza lo avvio a spinta.
CITAZIONE (Filandro @ 18/2/2013, 16:10)
Nevio, non c'è modo di accorciare il collettore di aspirazione?
Mi sembra troppo lungo.
...si, forse è appena lungo, ma non si può accorciarlo più di tanto, per via dell'alta temperatura che si viene a sviluppare e che favorisce la vaporizzazione della benzina, che unita alle forti vibrazioni fa andare male il motore, per altro il carburatore non può andare più vicino perchè ostacolato dal coperchio del comando cambio (vedi foto del Monza).
Voglio aggiungere che il carburatore montato elastico tramite tubo in gomma, va sostenuto da dietro tramite supporto in lamiera montato da un lato fra carburatoree cornetto e dall'altro avvitato sul carter motore mediante foratura di quest'ultimo.
CITAZIONE (fabiocds @ 18/2/2013, 20:54)
Ciao Alluminio!!!
Premesso che non è per criticare, anzi è giusto che tu realizzi quello che ti piace, esprimo il mio personalissimo punto di vista. A me sembra che quel tipo di avviamento sbilanci (visivamente) il tutto un po troppo sulla destra, parlo dell'ingombro frontale, rende il motore esteticamente molto asimmetrico. Tanto lavoro per somigliare al 5 marce?
Io avrei tolto tutto, rendendolo più snello, partenza a spinta e via, (inoltre come diceva Ing. Carcano, "quello che non c'è non si rompe"), ma è solo un'opinione personale, quello che conta è tu faccia quello che ti piace, lo scopo è realizzare i nostri sogni.
Dai che vai forte!
A presto, Fabio.
CITAZIONE (-alluminio- @ 19/2/2013, 09:39)
La mia intenzione non e' di copiare piu' possibile il modello 5 Marce, avrei fatto altre scelte iniziali per renderlo il piu' identico possibile, mi sembrava "carina" come soluzione per l'avviamento al posto dei pedali (tolti), ed anche abbastanza simpatica ed inconsueta su un Motom comune, infatti a parte il 5 Marce non la vedo molto in giro...
Quello del sbilanciato sulla destra e' un dubbio che ho anche io, si potrebbe restringerla di circa 5 cm. con un grande lavoro di tornitura e modifica, non ne vale la pena.
Volendo svitando 3 viti e sostituendo un prigioniero si ripristina il carter copricatena originale.
Questa foto e' del Motore visto a Ferrara, in effetti e' largo a destra:
(IMG:
http://img94.imageshack.us/img94/8343/motmstrappo2.jpg)
Ciao.
Infatti sul Motom Monza l'avviamento a laccio era dettato, come già detto da una necessità, oltre che di regolamento anche di uso comune perchè, visto che era dotato di impianto di illuminazione ed era prevista la targatura come motociclo (perchè superava 1,5 cv di potenza, come per il Gilera 7 hp di tempi più recenti), si deduce che avrebbe dovuto circolare su strada e quindi chi lo deveva usare in qualche modo doveva pure avviarlo e a spinta non mi sembra il modo migliore nell'uso giornaliero.
Quanto alla sporgenza dal lato destro, il Monza sporge meno, perchè il coperchio è nato così intero di fusione e poi sopra c'è solo il pezzo esterno a 4 viti della motozappa, per altro la sporgenza dell'avviamento e in parte mscherata o se vogliamo armonizzata dal rigonfiamento del carter catena che al suo interno protegge il preselettore del cambio.
Saluti
Giuseppe